Un anno dopo un viaggio di milioni di chilometri attraverso lo spazio, la navicella spaziale Lucy della NASA ha sorvolato il nostro pianeta il 15 ottobre, catturando le sue prime immagini abbaglianti (e leggermente inquietanti) della Terra e del suo satellite naturale, la luna.
Lucy, che è in un viaggio di 12 anni per esplorare gli asteroidi troiani di Giove – la prima missione del suo genere – deve effettuare tre manovre assistite dalla gravità per reindirizzarsi verso gli antichi ed enigmatici satelliti e acquisire velocità sufficiente per raggiungerli.
Un gravity assist, o swing-by, è una manovra utilizzata che utilizza la gravità di un pianeta per alterare la traiettoria e la velocità di un veicolo spaziale, risparmiando propellente e riducendo i costi.
Il 15 e 16 ottobre ha effettuato il suo primo assist gravitazionale, scattando alcuni scatti della Terra e della luna mentre volava.
La NASA ha rilasciato le immagini questa settimana – e anche se non c’è dubbio che il Telescopio James Webb ha pochissimi rivali nel mostrarci le meraviglie dello spazio, gli scatti di Lucy hanno dato un ricordo della bellezza e fragilità del nostro pianeta.
Questa minacciosa immagine della Terra mostra Hadar, in Etiopia, nell’angolo in alto a sinistra dell’immagine, il sito paleontologico in cui sono stati trovati i resti fossili della nostra antenata umana di 3,2 milioni di anni, Lucy, nel 1974. La navicella spaziale della NASA ha preso il suo nome .
Gli altopiani centrali lunari
Questa visione degli altopiani lunari centrali della luna è stata catturata da Lucy mentre viaggiava tra la Terra e la luna, a circa 260.000 chilometri dalla luna.
La prospettiva è familiare a tutti noi, eppure le immagini che ha catturato sono quelle che anche i migliori fotografi terrestri potrebbero solo sognare. Rappresenta una macchia larga 1.200 chilometri vicino al centro dell’ultimo quarto di luna.
L’immagine incredibilmente dettagliata è stata ottenuta combinando dieci esposizioni separate di 2 millisecondi della stessa scena, con ogni pixel del mosaico risultante che rappresentava circa 1,3 chilometri.
La “zona crepuscolare”
Un po’ più tardi nel suo viaggio, Lucy ha catturato un’altra immagine della Luna, questa volta offrendoci una vista spettacolare della linea di terminazione dell’ultimo quarto di luna, la linea che segna il confine tra il giorno e la notte sulla luna, a volte indicata come la “zona crepuscolare”.
L’immagine ci permette anche di vedere da vicino gli altopiani meridionali della Luna ei suoi crateri (vicino alla parte inferiore dell’immagine) e l’antico bacino d’impatto colmo di lava Mare Imbrium (vicino alla sommità). Sul lato sinistro dell’immagine si può vedere il cratere Copernico.
L’immagine contiene cinque esposizioni separate di un millisecondo cucite insieme e affilate.
Mare Imbrium
L’ultima immagine della luna catturata da Lucy ritrae Mare Imbrium, un antico bacino d’impatto pieno di lava sul terreno lunare dove la missione Apollo 15 fece il suo sbarco nel 1971 (il punto esatto è nella parte in basso a destra dell’immagine) .
L’immagine è composta da una singola esposizione di un millisecondo, in cui ogni pixel equivale a circa 1,1 chilometri.
Image:Getty Images