Lo sospettavamo da un po’, e ora è confermato: per quanto ti possa piacere uno spuntino di mezzanotte, mangiare a tarda notte fa male.
Un nuovo studio condotto da ricercatori della Harvard Medical School presso il Brigham and Women’s Hospital di Boston, Massachusetts, USA, ha scoperto che mangiare a tarda notte aumenta la fame, riduce il consumo di calorie ed è effettivamente in grado di cambiare il metabolismo degli adulti in sovrappeso o obesi, aumentando il nostro grasso corporeo.
Circa il 42% degli adulti negli Stati Uniti è considerato obeso e, di conseguenza, a rischio di malattie croniche come diabete, cancro e altre condizioni.
È anche un problema crescente in Europa, dove il 59% degli adulti è in sovrappeso o obeso, compreso l’8% dei bambini sotto i cinque anni, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In un rapporto pubblicato nel maggio di quest’anno, l’OMS ha scoperto che l’obesità causa 200.000 casi di cancro e 1,2 milioni di decessi ogni anno nella sola Europa.
Si stima che nel mondo circa 650 milioni di adulti siano obesi.
In che modo mangiare tardi è collegato a un aumento del rischio di obesità?
Ci sono molte diete là fuori che raccomandano di digiunare dopo le 18 o le 19, ma fino ad ora gli effetti del mangiare a tarda sera non sono stati confermati. Fondamentalmente, sapevamo che uno spuntino di mezzanotte faceva male, ma non sapevamo esattamente perché.
Ora, grazie agli scienziati di Boston, abbiamo un quadro molto più chiaro di come uno spuntino tardivo influenzi il nostro appetito, il nostro dispendio energetico e il nostro tessuto adiposo.
Gli scienziati hanno studiato 16 pazienti considerati in sovrappeso o obesi e hanno chiesto a ciascuno di loro di seguire due protocolli: uno in cui potevano solo programmare pasti anticipati e un altro in cui consumavano esattamente gli stessi pasti, ma quattro ore dopo.
Si è scoperto che quelle quattro ore di ritardo potevano fare un’enorme differenza: nelle 24 ore successive al mangiare a tarda notte, i pazienti presentavano livelli più bassi di leptina, l’ormone che frena il nostro appetito dicendoci che siamo sazi. Hanno anche bruciato calorie a un ritmo più lento e il loro grasso corporeo sembrava essere incline ad aumentare.
I dettagli dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Metabolismo cellulare.
Il modo in cui gli scienziati hanno fatto questi risultati non è per i deboli di cuore: oltre a raccontare ai ricercatori il loro livello di appetito, i pazienti hanno fornito piccoli campioni di sangue durante il giorno, hanno misurato la temperatura corporea e il dispendio energetico e alcuni hanno persino eseguito biopsie su loro tessuto adiposo.
C’è qualcosa di incredibilmente piacevole e autoindulgente in uno spuntino di mezzanotte, e alcuni di noi che lavorano a turni in ritardo potrebbero non essere in grado di mangiare tanto prima. Ma ora sappiamo il vero costo di quelle gite notturne in cucina in modo subdolo.
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