Una delle piazze iconiche di Milano è stata riempita di bare simboliche dal secondo sindacato più grande d’Italia per evidenziare la questione delle vittime sul lavoro.
La protesta di piazza La Scala ha gettato a terra 172 bare di cartone per ricordare tutti i lavoratori che hanno perso la vita lo scorso anno nell’Alta Lombardia.
Il sindacato UIL ha sottolineato la necessità che sia il governo che le imprese adottino maggiori misure per tutelare i lavoratori.
Enrico Vezza, leader della UIL, ha descritto quella giornata come una giornata di rabbia e angoscia, sottolineando che dietro ogni bara si celano le identità delle singole persone. Quest’anno in Lombardia sono già morti 41 lavoratori.
Sotto lo slogan “Zero morti”, la campagna del sindacato cerca di attirare l’attenzione sulle questioni relative alla sicurezza sul lavoro. Un cartello al centro della piazza mostrava il numero crescente di morti sul lavoro dal 2018, raggiungendo un picco di 1.709 nel 2020 nel contesto della pandemia di COVID-19.
L’Italia ha registrato lo scorso anno 1.041 morti sul lavoro.
Eurostat, l’agenzia statistica europea, segnala che l’Italia è all’ottavo posto tra le nazioni europee per morti sul lavoro, con un tasso di incidenza di 2,66 per 100.000 individui occupati, superando la media UE di 1,76.
La protesta di venerdì si svolge nel contesto di un discorso controverso sulla sicurezza sul lavoro in Italia, provocato da una serie di vittime in tutto il Paese.
All’inizio di questo mese, cinque lavoratori sono morti in un impianto di trattamento delle acque reflue vicino alla città di Palermo, in Sicilia. Ad aprile, sette lavoratori sono morti in un’esplosione che ha travolto diversi livelli di una centrale idroelettrica sotterranea nel nord Italia.
E cinque operai edili sono morti a febbraio in seguito al crollo di una trave di cemento nel cantiere di un supermercato a Firenze.
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