Un recente sondaggio di Morgan Stanley rivela un utilizzo sorprendentemente basso dei chatbot AI, inclusi ChatGPT e Bard.
Nonostante la credenza popolare, un numero sorprendentemente basso di persone utilizza effettivamente chatbot AI come ChatGPT e Bard, secondo un recente sondaggio condotto da Morgan Stanley.
Lo studio, che è stato condotto nell’aprile di quest’anno, ha coinvolto 2.000 persone ed era incentrato sull’adozione dell’IA oltre alla volontà delle persone di utilizzare nuovi strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT e Bard.
I risultati hanno mostrato che solo il 19% delle persone che hanno preso parte allo studio ha affermato di aver utilizzato ChatGPT in precedenza, mentre solo il 9% degli intervistati ha utilizzato il chatbot di Google Bard.
Inoltre, il sondaggio ha mostrato che la stragrande maggioranza delle persone che attualmente non utilizzano i chatbot ha espresso la propria riluttanza a utilizzare gli strumenti di intelligenza artificiale nei prossimi sei mesi.
Questi risultati sono sorprendenti considerando che ChatGPT ha impostato il documentazione per la base di utenti in più rapida crescita e i chatbot AI, incluso Bard, sono diventati un argomento caldo tra gli utenti tecnologici dall’oggi al domani.
Un grafico dello studio mostra inoltre che gli utenti preferiscono ChatGPT a Bard, poiché il 4% degli intervistati si affida quotidianamente a ChatGPT, mentre solo l’1% opta per l’utilizzo di Bard.
Gli analisti di Morgan Stanley dietro il sondaggio hanno sottolineato che il coinvolgimento degli utenti sorprendentemente basso con i chatbot potrebbe essere dovuto al fatto che gli strumenti sono ancora nelle loro fasi iniziali.
Secondo Business Insideril rapporto mostra che gli utenti di chatbot sono principalmente interessati a utilizzare gli strumenti di intelligenza artificiale per acquisire conoscenze e saperne di più su determinati argomenti.
Inoltre, alcuni dei primi utilizzatori dell’IA lo usano comunemente per la ricerca di nuovi prodotti, il confronto dei prezzi e lo shopping online, il che rende l’IA uno strumento utile nell’e-commerce e un’opportunità di aumento delle entrate per le aziende.
Tuttavia, lo studio chiarisce ulteriormente che la maggioranza delle persone (56%) inizialmente si affida ancora a motori di ricerca più semplici e popolari come Google Search per attività legate al denaro, inclusi acquisti online e viaggi.
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