Indice dei Contenuti
ToggleSicurezza e tecnologia: le nuove sfide degli autobus elettrici in Norvegia
Un recente studio condotto da Ruter, uno dei principali operatori di trasporto pubblico in Norvegia, ha acceso i riflettori su un tema di grande attualità per il mondo della mobilità elettrica: la sicurezza informatica degli autobus di ultima generazione. A seguito di test effettuati su mezzi elettrici di fabbricazione cinese, in particolare sui veicoli prodotti dal gruppo Yutong, è emerso che il produttore potrebbe teoricamente interrompere a distanza il funzionamento degli autobus, con potenziali rischi per la sicurezza e l’affidabilità del servizio.
Test sui bus elettrici e vulnerabilità digitali: cosa è emerso
I test, effettuati in condizioni controllate all’interno di miniere sotterranee per escludere interferenze esterne, hanno confrontato autobus Yutong con veicoli simili prodotti dall’olandese VDL. Mentre questi ultimi non dispongono di funzionalità di aggiornamento software via etere, gli autobus cinesi presentano un accesso remoto consentito al produttore, che può intervenire direttamente sui sistemi per aggiornamenti e manutenzione diagnostica.
Secondo Ruter, “in teoria questo tipo di accesso potrebbe essere utilizzato per manipolare i mezzi”, una possibilità che ha spinto l’azienda a rafforzare le misure di sicurezza e prevenzione degli attacchi informatici. “Non si tratta di un problema limitato ai bus cinesi – hanno specificato gli esperti – ma riguarda tutti i veicoli dotati di elettronica avanzata con connessione remota”.
Le implicazioni per la sicurezza del trasporto pubblico e le risposte degli operatori
A seguito delle scoperte, Ruter ha annunciato l’introduzione di requisiti di sicurezza informatica più stringenti nei prossimi appalti, tra cui lo sviluppo di firewall avanzati per garantire il controllo locale sui sistemi dei mezzi e prevenire intrusioni indesiderate. L’azienda sta inoltre lavorando a sistemi per il monitoraggio e la verifica degli aggiornamenti applicati, ritardando la ricezione degli input per analizzarne la legittimità prima dell’effettiva implementazione sull’autobus.
Parallelamente, la società norvegese sottolinea che, pur essendo dotati di accesso remoto, gli autobus non sono veicoli a guida autonoma: sono sempre condotti da autisti e le telecamere di bordo non sono connesse a Internet, eliminando il rischio di trasmissione non autorizzata di immagini.
Anche in Danimarca, l’operatore Movia ha avviato una revisione delle valutazioni di rischio legate alla cybersecurity, con particolare attenzione ai rischi di hacking, uso improprio dei dati e potenziali disattivazioni. Le autorità danesi, tuttavia, non hanno ancora riportato episodi di disattivazioni causate da attacchi informatici.
Conclusioni: verso una mobilità elettrica più sicura e trasparente
La crescente diffusione degli autobus elettrici e la sempre maggiore complessità dei loro sistemi digitali evidenziano quanto cruciale sia la sicurezza informatica in ambito di trasporto pubblico. Il caso norvegese rappresenta un monito non solo per i produttori, ma anche per gli enti gestori e per le autorità di regolamentazione, chiamati a stabilire criteri chiari per la tutela dei dati, la protezione contro potenziali minacce e il mantenimento di standard di affidabilità elevati.
L’impegno di Ruter nel rafforzamento delle misure di sicurezza, insieme al dialogo con i fornitori e le istituzioni, segna un passo fondamentale verso un futuro in cui innovazione tecnologica e sicurezza viaggino di pari passo, garantendo ai cittadini un trasporto pubblico moderno, efficiente e sicuro.