Il gigante della vendita al dettaglio Amazon potrebbe essere ritenuto responsabile quando i venditori di terze parti abusano dei marchi sul suo sito.
La Corte di giustizia europea (CGE) ha emesso la sentenza giovedì, dopo che i tribunali di Belgio e Lussemburgo hanno chiesto il suo parere su un caso sollevato dal calzolaio francese Christian Louboutin nel 2019.
Louboutin ha sostenuto che Amazon stava violando i diritti sui marchi capitalizzando la suola rossa del marchio e consentendo a venditori di terze parti di offrire prodotti “identici” senza il consenso del marchio.
“Amazon stessa fa uso del segno registrato da Louboutin in cui l’utente del suo sito ha l’impressione che sia Amazon a commercializzare, a suo nome e per suo conto, le scarpe del marchio”, si legge in un comunicato stampa della Corte di giustizia.
La sentenza potrebbe indurre più marchi a sfidare Amazon.
Amazon sarà perseguita?
Sebbene la Corte di giustizia abbia chiarito la sua posizione, non decide l’esito finale del caso, che è stato rinviato ai tribunali di Lussemburgo e Belgio.
Il verdetto non risolve il caso Louboutin, che tornerà ai tribunali di Lussemburgo e Belgio. Ma d’ora in poi il parere è vincolante nell’UE.
Nonostante sia ancora in attesa del risultato finale, il capo di Louboutin, Alexis Mourot, sembra considerarlo comunque una vittoria.
“Questa è una vittoria per tutti i marchi che difendono la loro esperienza”, ha affermato in una nota.
Il risultato avrà probabilmente ripercussioni sul modo in cui Amazon mostra i prodotti di terze parti sul suo sito, sulla scia delle continue preoccupazioni di molti grandi marchi sui prodotti contraffatti.
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