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ToggleNel 2023, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto la solitudine come una vera e propria minaccia per la salute pubblica globale, evidenziandone le conseguenze profonde sul benessere fisico e mentale delle persone. Un dato allarmante, che punta i riflettori su un fenomeno spesso sottovalutato ma in costante crescita.
Secondo il rapporto OMS del 2025, tra il 2014 e il 2023 quasi il 16% della popolazione mondiale, ovvero una persona su sei, ha segnalato di sentirsi sola con una prevalenza particolarmente elevata tra gli adolescenti. In questa cornice, la tecnologia assume un ruolo cruciale come risorsa innovativa per contrastare l’isolamento sociale, attraverso strumenti che spaziano dai giochi online all’intelligenza artificiale, passando per la realtà virtuale e forme avanzate di compagnia robotica.
L’episodio conclusivo della serie “Euronews Tech Talks” dedicata alla robotica si concentra proprio sul contributo rivoluzionario di queste nuove tecnologie per alleviare la solitudine. Ne abbiamo parlato con Karen Dolva, co-fondatrice ed ex CEO di No Isolation, l’azienda norvegese impegnata a sviluppare soluzioni tecnologiche per migliorare l’inclusione sociale ed educativa.
No Isolation e l’innovazione per un’istruzione accessibile
Fondata nel 2015, No Isolation nasce con l’ambizioso obiettivo di supportare bambini affetti da patologie croniche o con difficoltà sociali, garantendo loro una presenza scolastica continua nonostante le condizioni di salute.
L’ispirazione è arrivata da un’intima esperienza: “Una mia amica, infermiera in reparto pediatrico, mi raccontò quanto fossero pochi e rari gli incontri e le visite ricevute da quei bambini”, ha spiegato Dolva in un’intervista a Euronews Next. Da qui l’idea di creare un dispositivo in grado di far vivere ai piccoli studenti la quotidianità della scuola anche da remoto.
Il frutto di questo progetto è AV1, un robot che può “presenziare” in aula controllato a distanza dal bambino, che sia a casa, in ospedale o in un’altra stanza. Un ponte tecnologico che mantiene il legame con la classe, prevenendo isolamento e abbandono scolastico. Dolva sottolinea con forza che l’intento non è sostituire la scuola fisica, ma renderla accessibile a tutti: “I bambini non sono pigri, sono malati. E hanno sempre il desiderio di tornare a scuola.”
AV1: un robot che unisce almeno che divide
AV1 si presenta come un robot essenziale nelle forme: una piccola figura bianca composta dalla testa e dalla parte superiore del corpo. “Ci siamo ispirati ai principi di design della Pixar, cercando di trasmettere molte emozioni ed espressioni umane ma evitando un’apparenza troppo antropomorfa o che potesse risultare inquietante”, racconta Dolva.
Il risultato è un dispositivo dal volto rassicurante, capace di mettere a proprio agio sia i bambini che gli insegnanti, ricordando continuamente la presenza e l’interazione di un vero essere umano dietro lo schermo. Un design neutro, con un nome semplice e senza fronzoli, pensato per essere adottato da fasce d’età diverse con la stessa efficacia.
Il robot permette ai bambini di “vedere” la classe attraverso la telecamera integrata e di comunicare in tempo reale tramite l’altoparlante, vivendo così un’esperienza scolastica più inclusiva. L’acquisizione del robot avviene di norma attraverso accordi con enti locali e istituzioni scolastiche, valorizzando il ruolo della comunità nel sostegno a queste innovazioni.
Tecnologia e benessere: un futuro da costruire
L’esperienza di No Isolation testimonia come la tecnologia possa trasformarsi in un potente strumento al servizio della coesione sociale e dell’integrazione, capace di superare barriere che vanno ben oltre la distanza fisica. Con l’espansione di soluzioni come AV1, realtà virtuale e AI, si apre una nuova stagione per affrontare la solitudine con empatia, creatività e inclusività.
Karen Dolva incarna questo spirito: “Il mio obiettivo è dimostrare che le imprese nate per rispondere a bisogni sociali complessi possono non solo avere successo, ma cambiare profondamente la vita delle persone.”
Conclusioni
L’emergenza della solitudine come problema globale impone una riflessione urgente e multidisciplinare. Mentre le istituzioni riconoscono ufficialmente l’impatto negativo della solitudine, la tecnologia – attraverso la robotica e l’intelligenza artificiale – si conferma come una leva innovativa per ricostruire relazioni, sostenere il benessere e favorire l’inclusione. In questo scenario, esperienze come quella di No Isolation offrono un modello concreto e ispirante, dimostrando che l’innovazione digitale può e deve essere orientata a creare ponti umani, non solo device.
Un messaggio di speranza e impegno, in un mondo in cui sentirsi parte di una comunità è più che mai essenziale.