Voli statunitensi: oltre 10.000 cancellazioni, cosa sapere subito

Voli statunitensi: oltre 10.000 cancellazioni, cosa sapere subito

Shutdown Governo USA: Il Caos Aereo Prende il Volo tra Cancellazioni e Ritardi

Mentre lo shutdown del governo americano si protrae diventando il più lungo della storia, le ripercussioni travalicano i confini dei palazzi del potere a Washington per invadere gli aeroporti di tutta la nazione. Un’onda di cancellazioni e ritardi nei voli domestici evidenzia una crisi che coinvolge il sistema di controllo del traffico aereo e minaccia di trasformare il periodo del Ringraziamento, tradizionalmente il più intenso dell’anno per i viaggi, in un vero incubo per i passeggeri.


Crescono le cancellazioni e i ritardi: l’impatto delle restrizioni sui voli negli Stati Uniti

Negli ultimi fine settimana, la Federal Aviation Administration (FAA) ha imposto tagli graduali ai voli nei principali scali aerei per alleggerire il carico sui controllori, molti dei quali stanno lavorando senza stipendio a seguito della chiusura parziale del governo. Le restrizioni hanno interessato inizialmente circa il 4% dei voli nazionali, per poi salire fino al 10% entro la metà di novembre, con operatività circoscritta tra le 6:00 e le 22:00 ora locale.

L’effetto è stato immediato: domenica passata, più di 10.000 voli sono stati ritardati e quasi 3.000 cancellati, coinvolgendo vettori principali come Delta Air Lines, United Airlines e American Airlines. Gli aeroporti colpiti si estendono su oltre 24 stati, includendo hub nevralgici come Atlanta, Denver, Dallas, Orlando, Miami, San Francisco e più aeroporti nelle grandi metropoli di New York, Houston e Chicago.

Non sorprende che il ritardo medio all’aeroporto LaGuardia di New York abbia superato le due ore e mezza. Secondo le stime, sono già oltre 4 milioni i passeggeri coinvolti da queste perturbazioni, con un trend che rischia di aggravarsi poiché, anche a fine shutdown, non si prevedono ritorni immediati alla piena operatività dato il tempo necessario per il rientro del personale.


Consigli pratici per i viaggiatori: come gestire ritardi e cancellazioni

In uno scenario di crescente incertezza, il consiglio principale è quello di evitare spostamenti inutili negli aeroporti e monitorare costantemente la situazione dei voli attraverso le app ufficiali delle compagnie aeree e strumenti online come il sito della FAA, che segnala ritardi diffusi per scali specifici.

Se si è già in aeroporto, è essenziale rivolgersi velocemente agli sportelli delle compagnie o ai loro canali digitali e social (come X, ex Twitter), dove la risposta può essere più celere. Le compagnie garantiscono la riprenotazione gratuita su voli successivi, ma il maltempo gestionale è esteso su scala nazionale, rendendo difficile affidarsi a soluzioni alternative di viaggio aereo.

In questo contesto, vale la pena considerare opzioni alternative come il treno, l’auto o l’autobus, mezzi che potrebbero offrire maggiore affidabilità in assenza di un traffico aereo stabile. Il problema infatti non si limita a singole compagnie, ma interessa l’intero sistema degli aeroporti e controlli aerei, con possibili effetti a catena.


Diritti dei passeggeri: rimborsi e tutele in caso di cancellazioni durante lo shutdown

Qualora il volo venga cancellato, la legge americana tutela i passeggeri con il diritto al rimborso integrale del biglietto, anche in caso di tariffe non rimborsabili o cause riconducibili alla chiusura governativa. Oltre al biglietto, sono rimborsabili anche servizi accessori non fruiti, come bagagli o upgrade.

Tuttavia, a differenza dell’ordinario, le compagnie non sono tenute a corrispondere compensazioni extra in denaro o a sostenere spese per vitto e alloggio in caso di cancellazioni o ritardi causati da questa situazione eccezionale. Ogni vettore può poi adottare policy diverse: il Dipartimento dei Trasporti mantiene un dashboard pubblico con l’indicazione degli impegni presi per la gestione dei disagi.


Shutdown e sistema aeroportuale: una rete fragilissima a rischio collasso

A pesare maggiormente sulla crisi è il protrarsi dello shutdown, che costringe migliaia di controllori del traffico aereo e personale di sicurezza aeroportuale a lavorare senza stipendio, alimentando uno stato di crescente malcontento e assenteismo per motivi di salute o seconde occupazioni.

Il deficit di personale, stimato in circa 3.000 unità, sta mettendo a dura prova un sistema integrato dove ogni restrizione o ritardo in uno snodo si riflette drasticamente sul resto del network nazionale, provocando cancellazioni a catena e difficoltà nel coordinamento internazionale con ripercussioni sugli scali europei e globali.

Il segretario ai Trasporti, Sean Duffy, ha lanciato l’allarme: se la situazione dovesse proseguire, i viaggiatori assisteranno a un “caos di massa” in cui la sicurezza, pur prioritaria, sarà messa a dura prova dal collasso operativo.


Conclusioni: un sistema al limite – quale futuro per i viaggi negli Stati Uniti?

La crisi aerea causata dallo shutdown governativo evidenzia con forza la fragilità del sistema di controllo del traffico aereo negli Stati Uniti, un pilastro fondamentale per la mobilità del Paese e per milioni di viaggiatori in movimento.

La prospettiva di ulteriori riduzioni dei voli e un possibile blocco dello spazio aereo statunitense rimane un’ipotesi estrema, ma non più inverosimile se la situazione politica non trova presto una soluzione. In questo quadro incerto, i passeggeri sono chiamati a una gestione accorta dei propri spostamenti, consapevoli dei diritti e delle alternative disponibili.

Il monito del settore turistico è chiaro: la responsabilità del caos ricade interamente sul Congresso, che deve intervenire con urgenza per ripristinare i finanziamenti e garantire la stabilità di uno tra i sistemi di controllo aereo più importanti al mondo.

Per chi ama viaggiare, la parola d’ordine resta dunque vigilanza e prudenza, una premessa indispensabile per attraversare indenni una stagione di viaggi segnata da sfide senza precedenti.