Jazz a Copenaghen: guida culturale tra Epicuro, Montmartre e La Fontaine

Jazz a Copenaghen: guida culturale tra Epicuro, Montmartre e La Fontaine

Copenaghen: l’inaspettata capitale europea del jazz

Il tintinnio dei calici e il suono delle sedie sul pavimento di legno creano un’atmosfera vibrante in molti ristoranti dalle luci soffuse, specialmente il venerdì sera. Tra i tavoli si susseguono piatti raffinati, come ostriche fresche con acetosa e peperoncino verde, scorfano sottile immerso nel dashi e prugne di stagione, o petto d’anatra punteggiato di tartufo su purè di patate. Benvenuti da Epicuro, una delle mete gastronomiche più apprezzate di Copenaghen, dove il pasto è solo l’antipasto di un’esperienza culturale più vasta.

Varcando la sala da pranzo – con i soffitti alti e gli accenti di legno pregiato –, si accede a un jazz club segreto: una sala intima con posti a sedere in stile cinema, tecnologia audio all’avanguardia e un Cocktail Bar dove la musica live avvolge gli ospiti. Epicuro è molto più di un semplice ristorante; rappresenta la fusione perfetta tra cucina, musica e atmosfera, incarnando un’eredità culturale profondamente radicata nel cuore di Copenaghen.

La storia del jazz a Copenaghen: dalla controcultura al successo internazionale

Nel panorama mondiale delle città jazz, New Orleans e New York sono protagoniste indiscusse, seguite da Parigi, Tokyo e Londra. Tuttavia, poche metropoli europee vantano un legame così forte e autentico con il jazz come Copenaghen. Negli anni ’50 e ’60, la città divenne rifugio per musicisti americani – soprattutto neri – in cerca di spazi creativi e rispetto in un’epoca ancora dominata da segregazione e discriminazioni economiche.

Artisti iconici come Stan Getz, Dexter Gordon, Chet Baker, Quincy Jones e il pianista Kenny Drew – sepolto proprio in Danimarca – trovarono a Copenaghen un ambiente fertile e accogliente per la loro arte. «Il jazz è la democrazia in azione: un equilibrio tra libertà e disciplina», spiega il pianista e compositore Niels Lan Doky. Questa filosofia ha attratto gli statunitensi, che si sono sentiti apprezzati non solo come intrattenitori, ma come veri artisti.

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La Danimarca come fulcro della rinascita jazz del dopoguerra

Il jazz era già presente in Danimarca prima dell’avvento della seconda guerra mondiale. Durante l’occupazione nazista, il regime tedesco definì questo genere “musica degenerata”, ma i danesi continuarono a suonarla clandestinamente, trasformando il jazz in simbolo di resistenza culturale. Dopo la guerra, il movimento divenne pubblico e il 1959 segnò l’apertura dello storico Jazzhus Montmartre nel centro di Copenaghen.

Il Jazzhus Montmartre divenne ben presto la “casa europea” del jazz, accogliendo musicisti di calibro mondiale e fungendo da palestra per artisti danesi emergenti. In alcune serate, leggende come Dexter Gordon si esibivano sul palco con Miles Davis tra il pubblico. Anche il quartiere di Sluseholmen oggi rende omaggio a quei pionieri: sette strade portano i nomi di musicisti americani che hanno lasciato un’impronta indelebile nella scena jazz cittadina.

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Dove ascoltare il miglior jazz a Copenaghen oggi

Per visitatori e appassionati, la scena jazz di Copenaghen è un tesoro da scoprire e vivere. Il Jazzhus Montmartre ha riaperto nella sua sede originale, mentre il più antico jazz bar della città, La Fontaine, offre regolarmente jam session ricche di energia e diversità musicale. Charlie Scott’s, nel cuore della città, propone serate informali con un pubblico di estimatori locali.

Epicuro, situato nello storico edificio di Rosenborg di fronte al celebre castello, è il luogo ideale per vivere performance curate dallo stesso Lan Doky, che programma residenze artistiche di quattro settimane dove la musica evolve e si trasforma in modo unico e irripetibile.

Due appuntamenti imperdibili segnano il calendario musicale cittadino: il Copenhagen Jazz Festival ogni luglio, con oltre 1.500 concerti in 120 location, e Vinterjazz a febbraio, che anima tutta la Danimarca con più di 600 eventi nelle città da Aalborg ad Aarhus. La musica, come sottolinea Lan Doky, non è mai uguale due volte.

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Sintesi

Copenaghen si è affermata come una capitale europea del jazz grazie a una storia profondamente legata al movimento musicale americano e a un’attiva scena contemporanea che unisce tradizione e innovazione. Dai clandestini ritrovi sotto l’occupazione nazista ai leggendari jazz club, fino ai festival di fama mondiale, la città offre una proposta unica per chi desidera vivere il jazz a 360°. Tra ristoranti d’eccellenza come Epicuro e locali intimi, ogni visitatore può immergersi in un’atmosfera vibrante che celebra questa forma d’arte in tutte le sue sfumature.