Guerra digitale Oriente-Occidente: il ruolo chiave della Grecia sul confine

Guerra digitale Oriente-Occidente: il ruolo chiave della Grecia sul confine

La Grecia e il delicato equilibrio della sicurezza informatica nel Mediterraneo

In un mondo dominato da conflitti invisibili che si consumano nel cyberspazio, Oriente e Occidente si sfidano senza sosta, dalla Cina agli Stati Uniti. Ma quale ruolo svolgono i paesi dell’Europa meridionale, con la loro posizione strategica e le sfide geopolitiche uniche? È questa la domanda cruciale a cui prova a rispondere Michael Bletsas, comandante dell’Autorità nazionale greca per la sicurezza informatica, in una recente intervista rilasciata a Euronews Next.

La posizione geografica e il ruolo strategico della Grecia nel cyberspazio europeo

“La Grecia svolge un ruolo cruciale al confine sudorientale dell’Europa,” afferma con decisione Bletsas, mettendo in luce la responsabilità che grava su Atene in termini di difesa cibernetica. “Vorremmo che i confini dell’Europa fossero più a est, ma, purtroppo, non ci sono al momento le condizioni per un tale spostamento, perciò siamo chiamati a proteggere questa frontiera.” Un ruolo ambizioso ma gravoso, riconosciuto solo parzialmente dai partner europei, secondo il comandante.

Questa posizione geografica rende le minacce di cui è vittima la Grecia diverse rispetto a quelle affrontate, ad esempio, dai Paesi baltici. “Nell’Europa nordorientale, soprattutto intorno al Mar Baltico, si registrano attualmente episodi chiaramente riconducibili alla guerra ibrida,” spiega Bletsas, mentre in Grecia le dinamiche sono differenti.

Minacce informatiche in Grecia: tra criminalità e spionaggio

In Grecia, infatti, non si riscontrano casi frequenti di sabotaggi o attacchi diretti alle infrastrutture critiche, né interruzioni fisiche di cavi e sistemi. Tuttavia, il problema della criminalità informatica è particolarmente rilevante e in costante crescita. “Ci troviamo ad affrontare un aumento significativo di attacchi come quelli di Denial of Service e diversi episodi di cybervandalismo o attivismo digitale. Fortunatamente, questi sono attacchi che di solito non provocano danni permanenti e sono gestibili,” assicura Bletsas.

Ad alimentare questa escalation è anche l’utilizzo sempre più diffuso dell’intelligenza artificiale, che fornisce strumenti potenti nelle mani dei criminali informatici. “Assistiamo a un’impennata di attacchi, accompagnata da un’intensificazione delle operazioni di spionaggio,” sottolinea il responsabile della sicurezza informatica greca.

Neutralità digitale impossibile: il dilemma geopolitico di Atene

Una delle questioni più controverse riguarda la possibilità per la Grecia di mantenere una posizione di neutralità nella complessa dinamica della guerra digitale tra Est e Ovest. “La neutralità è ormai un concetto superato, qui da noi è un’opzione persa,” afferma Bletsas con nettezza. “Atene deve confrontarsi con un vicino orientale sempre più aggressivo, una realtà che non sempre è compresa appieno dai nostri partner europei, che spesso percepiscono la Grecia come una presenza ostile.”

Questo clima rende ancor più urgente e complesso definire le strategie di difesa e collaborazione cibernetica. Il comandante insiste sul fatto che “separare il mondo fisico da quello digitale è un errore: il sistema nervoso che ci collega nel mondo virtuale supera in estensione quello reale.” È necessario, dunque, concepire la sicurezza informatica con la stessa attenzione e rigore con cui si protegge il territorio fisico. Solo così sarà possibile garantire una difesa efficace.

Conclusioni: la guerra digitale è già tra noi e la Grecia non può restare spettatrice

La guerra digitale non è più un tema futuribile, ma una realtà immediata e tangibile. La Grecia, nel cuore del Mediterraneo e sulla linea di confine dell’Europa, non può ignorarla né sottrarsi al suo coinvolgimento. La vera sfida non è se partecipare, ma come farlo: con quali strategie, alleanze e livelli di preparazione.

Nel contesto attuale, dove le minacce informatiche si intrecciano a quelle geopolitiche, la capacità di difendere le infrastrutture critiche e di contrastare la criminalità informatica sarà decisiva nel plasmare il futuro della sicurezza in Europa meridionale. Una consapevolezza che deve essere condivisa e sostenuta da tutta la comunità internazionale, perché, come ricorda Bletsas, proteggere il cyberspazio significa oggi proteggere il nostro modo di vivere.