Nuovi studi dimostrano che la visione di film dell’orrore può aiutare ad alleviare l’ansia e a sviluppare la resistenza emotiva, in un momento di grande successo per il genere
Alcune persone non riescono a capirlo. Se dici che ami i film dell’orrore, vedi il loro volto disorientato, quasi contorto per il disgusto. Come si può provare piacere nell’avere paura?
È una domanda alla quale il Recreational fear lab, con sede presso l’Università di Aarhus in Danimarca, ha provato a rispondere conducendo studi per comprendere meglio i modi in cui la paura a scopo ricreativo, quella che si prova sulle montagne russe, ascoltando i podcast true crime e guardando i film horror, può, in qualche modo, renderci felici.
“Anche se è molto comune, probabilmente succede quasi a tutti, trovare piacere in qualche tipo di attività spaventosa, è un fenomeno scientificamente poco studiato”, spiega a Euronews Culture Mathias Clasen, condirettore del Recreational Fear Lab.
“Un dato interessante emerso da molti dei nostri studi è che sembra essere salutare per le persone giocare con la paura”, afferma Clasen, aggiungendo che, esplorando l’intrigante relazione tra ansia e paura ricreativa, hanno scoperto che i film horror potrebbero essere una “potenziale medicina”.
Si tratta di una notizia gradita per quelli di noi che hanno sempre cercato conforto nei film di questo genere, scegliendo di sfuggire a qualsiasi ondata di malessere interno attraverso una visione esterna del terrore che è viscerale e talvolta violenta, ma che rimane sotto il nostro controllo: possiamo premere stop sul nostro telecomando, sul computer o sullo smartphone in qualsiasi momento.
“Per alcune persone che soffrono di ansia, è come se agissero in una nebbia di sentimenti negativi che non hanno una causa chiara e sui quali non hanno alcun controllo”, spiega Clasen, ”ma questa sensazione cambia totalmente quando vedono un film horror. In quel caso sai di averlo scelto. Sai esattamente perché il tuo cuore batte forte o perché hai le farfalle nello stomaco”.
Il ritorno degli splatter
“C’è un dato empirico interessante: il genere horror ha battuto tutti i record al botteghino durante la pandemia”, spiega Clasen. “Quindi, quando il mondo ha iniziato a diventare spaventoso e imprevedibile, con una malattia misteriosa a livello mondiale e la guerra in Europa e, tutte le cose brutte che stavano accadendo, in quel momento la gente si è rivolta a storie spaventose. Abbiamo usato questo genere per affrontare gli orrori della realtà”.
I film horror hanno continuato a dominare le classifiche quest’anno, con il cruento clown slasher Terrifier 3 di Damien Leone che è diventato il film senza classificazione (non essendogli stato applicato un rating ufficiale sulle restrizioni d’età) di maggior incasso di tutti i tempi, e con Smile 2 di Parker Finn, che ha incassato più di 84 milioni di dollari (77 milioni di euro) in tutto il mondo.
Poi c’è stato l’enorme successo di The Substance di Coralie Fargeat, che ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes.
Anche le case di produzione indipendenti come Neon e A24, che si sono guadagnate grande seguito per la produzione di horror psicologici spesso disturbanti, hanno avuto un impatto innegabile sullo stato attuale dell’horror, contribuendo con Longlegs, Immaculate, MaXXXine e Heretic, in arrivo quest’anno, per citarne alcuni.
Sembra che l’horror, soprattutto quello più macabro, stia vivendo un grande momento, il che è allo stesso tempo intrigante e insolito se si considera la sua storia di genere malvisto e guardato “dall’alto in basso” dai critici.
“Questo atteggiamento è cambiato negli ultimi sei o sette anni. Sta cambiando. Ma le persone si sentono sempre più a loro agio nel dire che amano gli horror psicologici, gli splatter e persino i thriller soprannaturali”, afferma Clasen.
Il culto dello spavento come cura per sé stessi
La popolarità dei film più cruenti vista quest’anno suggerisce che sempre più persone cercano manifestazioni estreme di paura, confinate nei limiti della finzione, come metodo di evasione dalle incognite di una realtà sempre più ansiosa.
Un aspetto dell’horror che fornisce una risposta adrenalinica quasi universale è il jump scare, una scena improvvisa e inaspettata che ha lo scopo di generare un forte spavento nello spettatore. Sebbene sia considerato da molti un espediente da quattro soldi, è diventato un tratto distintivo del genere ed è stato persino utilizzato in un recente studio che ha monitorato le pulsazioni di centinaia di volontari per determinare quali fossero i film più spaventosi di tutti i tempi.
“I film horror moderni hanno in media una decina di jump scares, quindi circa uno ogni dieci minuti”, spiega Clasen. “A differenza delle scene che generano ansia o apprensione, il jump scare produce il cosiddetto “riflesso di startle“. È una sorta di risposta biologica molto elementare e primitiva in caso di una potenziale minaccia improvvisa. E funziona su tutti”.
Nell’ambito della sua ricerca, Clasen ha esplorato l’impatto psicologico dei jump scares radunando un gruppo di partecipanti in una casa infestata dotata di telecamere di sorveglianza e valutando le loro reazioni ai jump scares messi in scena.
“Abbiamo visto che quasi l’80% dei partecipanti sorrideva o rideva subito dopo il jump scare, suggerendo, ancora una volta, un’interessante relazione tra orrore e umorismo, e forse il senso di sollievo che si prova”, spiega.
“Inoltre, chiunque abbia visto un film dell’orrore al cinema avrà familiarità con questo senso di spavento collettivo che ti porta fuori dal film e nel tuo stesso corpo, e poi la gioia di ridere con tutti gli altri in segno di sollievo, e forse anche di imbarazzo subito dopo”.
La paura è diversa per ciascuno di noi
Per la maggior parte delle persone, il modo in cui rispondiamo alla paura è completamente soggettivo e unico. Ad esempio, Clasen ha scoperto che le persone che credono nel soprannaturale sono più spaventate dai film che presentano elementi soprannaturali.
“Abbiamo anche visto che le donne, statisticamente parlando, tendono a reagire in maniera più forte alle scene di violazione del corpo e di gore, e alle immagini che evocano più disgusto”, dice Clasen. “Ci sono alcune differenze a livello individuale e di genere, ma su questo non abbiamo ancora una visione approfondita”.
La buona notizia è che se avete intenzione di guardare qualcosa di inquietante per Halloween, potete stare certi che sarà un ottimo modo per prendervi cura di voi stessi e della vostra resistenza psicologica.
“Abbiamo condotto alcune ricerche sulla resistenza psicologica e sulla paura ricreativa, con risultati che suggeriscono che si può effettivamente allenare la capacità di affrontare le emozioni negative guardando film spaventosi”.
Image:Getty Images