Nonostante in alcuni posti il paese sia duro e selvaggio, abbiamo scoperto che l’Albania è davvero accogliente per le famiglie.
“Buongiorno amico mio! Mi sei mancato!”
Manuel prende in braccio nostro figlio e lo abbraccia prima di deliziarlo con un inseguimento nel ristorante. Le risate stridule di Finley riecheggiano nell’hotel a conduzione familiare nel piccolo villaggio di Qeparo dove alloggiamo sulla Riviera albanese.
Facile accesso a spiagge di ciottoli bianchi, acqua azzurra e viste sulla Grecia rendono questo un posto rilassante per gustare la deliziosa cucina albanese di provenienza locale. Ma il cibo e il paesaggio non sono le uniche ragioni per cui io e mio marito ci siamo innamorati di questo paese.
Il nostro bambino di due anni è benvenuto ovunque andiamo. La sua presenza è attesa e celebrata, anziché essere semplicemente tollerata, come abbiamo sperimentato quando abbiamo viaggiato con lui quando aveva sei mesi.
La nostra vacanza di tre settimane in famiglia ha incluso siti patrimonio dell’umanità UNESCO, il Parco nazionale di Butrinto, il sentiero escursionistico di fama mondiale tra Theth e Valbona, nonché le sorgenti termali e l’affascinante storia di Permet nella valle del fiume Vjosë.
Escursione al Passo Valbona: con la pioggia o con il sole
L’atmosfera familiare dell’Albania è evidente non appena arriviamo in Balcanico paese, dirigendoci subito verso nord.
Invece del sole, del mare e della sabbia per cui la maggior parte dei turisti è qui, ci lasciamo conquistare dall’odore della pioggia e dal forte rombo del tuono che si fa largo tra le nuvole minacciose che affollano il piccolo borgo di Theth.
Il giorno dopo ci aspetta un’escursione di 16 km sul famoso Passo di Valbona. Si dice che sia uno dei migliori al mondo escursioninon vediamo l’ora di allacciarci gli scarponi e metterci in cammino.
Scendiamo dal taxi e ci rifugiamo nelle accoglienti braccia di una pensione a conduzione familiare, dove i bambini del posto osservano Finley con curiosità prima di portarlo fuori a conoscere un vivace cucciolo bianco e nero.
Sorseggiamo birra Korca e osserviamo nostro figlio giocare felice, mentre incontriamo altri escursionisti che nel frattempo sono arrivati, bagnati ed esausti, da Valbona.
Com’è fare un’escursione sui Monti Maledetti dell’Albania?
La mattina dopo ci arrampichiamo su una collina punteggiata di abeti rossi, il cui profumo balsamico e boschivo ci solletica le narici.
Di tanto in tanto il leggero tintinnio di un campanaccio interrompe il nostro sbuffare e ansimare mentre ci arrampichiamo sul ripido pendio, riprendendo fiato solo quando le prime vette perlacee del Maledetto Montagne emergere.
In un piccolo bar in collina, do una pausa a Finley dallo zaino in cui è legato, gli do un bastone da trekking e lo lascio camminare.
Il sentiero è affollato di altri escursionisti, ma tutti gli rivolgono un sorriso, facendosi da parte mentre lui sale lungo un pendio, cadendo solo di tanto in tanto nel fango formatosi dopo il temporale della notte scorsa.
Tirana: siti UNESCO e sontuose sorgenti termali
Di nuovo dentro Tirana noleggiamo un’auto e viaggiamo tra le destinazioni su strade appena asfaltate, per poi giungere a Berat, sito dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
La città dalle mille finestre, condita generosamente con elementi bizantini chieseoffre una festa per gli occhi di noi adulti, mentre le mura in rovina del castello della Cittadella di Berat, risalenti al XIII secolo, sono il parco giochi perfetto per Finley.
Barcolla lungo le strade acciottolate, si arrampica sulle pietre e ispeziona una moschea ottomana mentre il sole tramonta dietro questo orizzonte sacro.
Nella città di Permet vicino al greco Al confine ci immergiamo nelle sontuose sorgenti termali della valle di Vjosë, mentre Finley crea arte astratta con il fango, sulle rive del fiume, nel canyon di alabastro che scorre nella valle.
Saliamo sulla “Pietra della Città”, un imponente punto di riferimento della città, salendo 42 metri o 101 gradini su una scalinata traballante fino ai resti di una fortezza risalente al IV secolo.
Scopriamo la leggenda locale secondo cui Premt, il sovrano della fortezza, si gettò dalla roccia piuttosto che essere catturato da un’invasione nemica. Teniamo d’occhio nostro figlio, che sta esaminando le rovine, per assicurarci che la stessa cosa non accada a lui.
Al UNESCO Nel sito patrimonio dell’umanità di Argirocastro, passeggiamo attraverso il bagliore verde spettrale di un tunnel sonoro che un tempo era l’ingresso di un bunker della guerra fredda sotto la fortezza di Argirocastro.
Il castello, di importanza strategica, funge anche da parco divertimenti: Finley corre lungo i bastioni, grida di gioia davanti all’armeria storica esposta e gioca a nascondino tra gli archi perfettamente conservati che ornano l’antica struttura del XII secolo, che domina le magnifiche montagne che circondano la valle del Drino.
Parco nazionale di Butrinto: felini pelosi e panorami per chilometri
Nel Parco Nazionale di Butrinto, prima colonia greca preistorica, poi città romana e poi, dopo una breve occupazione da parte dei Veneziani, abbandonata alle paludi salate della zona, Finley è innamorato dei numerosi gatti che vivono sul posto e accarezzano delicatamente i pelosi felini mentre io e mio marito ammiriamo la nostra prima vista dell’Adriatico.
La riviera albanese ci chiama, ma prima Finley deve arrampicarsi e dimenarsi sulle rovine archeologiche riccamente stratificate che oggi custodiscono le storie delle numerose civiltà antiche che un tempo si insediarono qui.
Durante la visita al leggendario spiagge della costa, osserviamo nostro figlio giocare timidamente vicino alle onde impetuose, immergendo un dito del piede, forse due alla volta, e contemplando timidamente l’orizzonte infinito che si estende davanti a lui.
Alla fine del nostro soggiorno in Albania, proprio come il nostro iniziale approccio disorientato al viaggio qui con nostro figlio, Finley si diverte fiducioso in mare. Non vediamo l’ora di tornare.
Image:Getty Images