La bozza del documento politico dell’UE vista da Euronews arriva mentre gli operatori delle telecomunicazioni e i grandi giganti della tecnologia litigano su chi dovrebbe pagare per l’implementazione della rete a banda larga.
Un documento politico trapelato dalla Commissione Europea suggerisce un ampliamento delle regole sulle telecomunicazioni del blocco, ma per ora si ferma prima di proporre nuove leggi effettive.
Il Libro bianco, preparando il terreno per un successivo Digital Networks Act (DNA), definisce alcuni scenari futuri per l’infrastruttura digitale del blocco ed esamina come affrontare i problemi di connettività, spettro e investimenti.
Il piano, la cui pubblicazione è prevista per il 21 febbraio e visionato da Euronews, è inteso a soddisfare “la crescente convergenza tra le reti di comunicazione elettronica e i servizi cloud”, si legge nel documento.
Le opzioni potrebbero includere l’ampliamento della portata delle attuali norme UE sulle telecomunicazioni, che salvaguardano l’accesso alla rete e la concorrenza, per “garantire condizioni di concorrenza regolamentari” con pari diritti per tutte le aziende attive nel settore, si legge nel documento.
Potrebbe anche significare una maggiore armonizzazione dello spettro, necessaria per lo sviluppo delle reti ad alta capacità, compreso il 5G.
La commissione è alla ricerca di suggerimenti da parte dell’industria e dei governi nazionali, ma il documento trapelato non specifica quando terminerà la consultazione.
Discussione
L’iniziativa, guidata dal commissario europeo all’Industria Thierry Breton, ha già suscitato aspettative significative e un acceso dibattito.
L’industria delle telecomunicazioni ha sostenuto che i principali fornitori di contenuti – che utilizzano l’infrastruttura delle telecomunicazioni e creano traffico – dovrebbero pagare per l’implementazione della rete, anche se le grandi aziende tecnologiche sostengono che eventuali costi aggiuntivi aumenterebbero semplicemente i costi per i consumatori.
Breton ha detto in a blog postulano che gli operatori delle telecomunicazioni hanno bisogno di scalabilità e agilità per adattarsi a innovazioni come il cloud, ma che i mercati nazionali li frenano.
“Esistono ancora troppe barriere normative per un vero mercato unico delle telecomunicazioni, sull’acquisizione dello spettro, sul consolidamento, sulle reti legacy, sulla sicurezza e così via”, ha scritto Breton.
Il documento trapelato si chiede se il settore delle telecomunicazioni possa finanziare gli investimenti necessari e cita la frammentazione come motivo del deficit.
La futura legislazione derivante dal Libro bianco arriverà quando la nuova commissione entrerà in carica dopo le elezioni europee di giugno.
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